Quando un’amica di Giovanni Paolo II si ammalò gravemente e gli scrisse di essere pronta ad accettare la circostanza drammatica che la vita le poneva davanti, lui la “rimproverò” così:
“L’obbligo della lotta per la vita e la salute non contrasta in niente con questo donarsi al Signore Dio, mettendosi a sua disposizione, che trovo come nota dominante della tua lettera. Se la volontà di Dio, una volta esauriti tutti i mezzi, sarà diversa, allora questo tuo atteggiamento dominante sarà del tutto adeguato, prima no”.
Non lasciando che fossero solo parole, Wojtyla si rivolse direttamente a Padre Pio, allora vivente, domandandogli una preghiera per l’intercessione della Santissima Vergine. E la donna guarì miracolosamente.
Che strano questo passaggio di richieste tra “futuri santi”!
Deve avere a che fare con la modalità con cui Dio ha scelto di farsi presente nel mondo, l’incarnazione. Ed anche con il fatto che Dio stesso è Trinità, rapporto. Santità e preferenza, comunione e amicizia.
Così la Chiesa stessa indica dei punti – vicini, carnali – a cui guardare e il 26 maggio scorso è stato annunciato il via libera al processo di beatificazione e canonizzazione per Enzo Piccinini, padre e chirurgo.
Quando poche settimane dopo un piccolo, piccolissimo, bambino ha rischiato un serio problema di salute vari amici si sono subito rivolti al nuovo Servo di Dio. Il 18 giugno l’esame di controllo ha escluso ogni criticità. Non uno di quei miracoli di cui la scienza può attestare di non avere altra spiegazione; ma era bello vedere la faccia del medico, sbalordita e forse un po’ imbarazzata dalla diagnosi infausta del giorno precedente. Mentre i genitori neanche osavano guardarsi per quanto era impossibile e desiderato quell’esito, per quanto erano nel cuore certi di un Mistero in atto.
Così non resta che ringraziare per la grazia ricevuta. Ringraziare anche per aver fatto un passo in più dentro questa grande amicizia a cui Dio chiama tutti gli uomini fin dalla pancia della mamma.
Sirenetta