Ah, si… no

Cari amici della Spigola,
sono d’accordo con voi.
Smettiamola di dividerci con i soliti schieramenti.
Non siamo forse tutti uguali e liberi?
Non siamo tutti forse fratelli e italiani (ma anche no)?
Non siamo forse tutti bianchi o neri (e quindi bianconeri)?
Schierarsi divide, ma partire da ciò che abbiamo tutti in comune unisce e quindi non è più necessario schierarsi. No? o sì?
Dire sì o dire no ci divide: chi dice sì non è tra quelli che dice no e chi dice no non è tra quelli che dice sì. E allora? Non diciamo né sì né no ma partiamo da ciò che ci unisce.
Eh, ma se ti chiedo: mi vuoi bene più di costoro?
Se ti dico sì, escludo gli altri e se ti dico no escludo te.
Allora avrebbe dovuto rimanere su un vago “tu sai tutto, tu lo sai che… ma se parti da ciò che abbiamo tutti in comune vedrai che siamo tutti uniti e uguali, quindi non attaccarti a questi schieramenti che dividono ma ama tutti allo stesso modo come il padre ama te”.
E se la sentinella mi chiede “Altolà! Chi va là? Amici o nemici?”
E che devo rispondere? “Semplici conoscenti!”
Oppure se ti chiedo “Vuoi prendere la qui presente come moglie?”
Se rispondo sì escludo le altre… se rispondo no escludo lei (in alcuni casi è meglio rimanere sul vago).
Allora: “sssììì, ma non escludo il no partendo dalle esigenze fondamentali che non escludono le altre che hanno gli stessi desideri che ha lei e che ho io per cui direi di essere dei buoni amici”.
E se mi chiedono: vuoi salvare la vita di 100.000 bambini?
Ah, sì… no… a-si-no chi non risponde.
E chi ha le orecchie (d’asino) per intendere, intenda.

Beh, ciao.

Vado a mangiare che ho fame (ma non escludo di non mangiare per non offendere chi non ha il cibo… ecc. ecc.).

Tonno subito