Alcune cose non dette su pedofilia e Chiesa cattolica

La Chiesa ovviamente fa bene a perseguire un crimine odioso e dolorosissimo per le vittime, ma occorre fare qualche precisazione che la Chiesa stessa non osa fare, pressata come è dalla mentalità dominante.

1) In tutte le istituzioni educative vi sono casi di pedofilia e, benché i dati siano incerti, le percentuali variano tra il 5% e il 10%. Nella Chiesa cattolica le percentuali sono molto più basse i cui dati, anche qui difficili da leggere, vanno da 0,12 (forse partigiano) a 6% (forse altrettanto partigiano). La PennSate University parla di 2,5%. In realtà, la Chiesa dovrebbe vantarsi del proprio successo educativo interno oltre che esterno: i casi di pedofilia – che comprendono atteggiamenti di ogni genere che in qualche modo possano ferire – sono molto più bassi della media.

2) Non c’è nessun motivo per richiedere alla Chiesa, e nemmeno ai suoi ministri, una capacità maggiore di controllo sui peccati. La Chiesa non pretende che i propri aderenti non siano dei peccatori, anzi l’essere peccatori è parte della concezione medesima di essere umano della Chiesa. Anche da questo punto di vista, le percentuali così basse testimoniano di una bontà educativa ben maggiore di quanto umanamente attendibile. Si dirà che chi predica valori alti deve comportarsi meglio. Ma è un orrendo moralismo. Chi predica valori alti è più a rischio di caduta e di incoerenza, ma forse è meglio questa episodica incoerenza che una perfetta coerenza a principi da animali.

3) Senza nulla togliere al dolore delle vittime, il vero problema della Chiesa cattolica non sono i preti pedofili ma i preti anaffettivi, incapaci di voler bene e perfettamente puri nella loro incapacità di entusiasmare e di generare un popolo.

Torpedine

Una risposta a “Alcune cose non dette su pedofilia e Chiesa cattolica”

  1. Salvate il Cristo dalla Chiesa cattolica!
    Propongo la lettura di questo testo, scaricabile gratuitamente per cinque giorni.
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    Non facciamoci illusioni! L’Italia è destinata al fallimento e ormai anche se si bloccassero le migrazioni, i costi per quelli che sono già sul territorio sono sostenibili soltanto aumentando il debito pubblico e questo non può continuare per sempre.
    Almeno cerchiamo di capire i motivi che ci hanno portato a questo punto.

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