Amore gay

Ho provato ad esprimere un giudizio sui matrimoni gay. Comprendo la difficoltà nel prendere una posizione in merito alla questione delle unioni civili, ma ecco le mie ragioni:

  1. Queste persone si amano, perché come ci insegna Papa Francesco la nostra aspirazione più profonda è amare e essere amati, ma come mi fa notare un amico “si può amare anche una sedia”. Il punto è dove va a finire quell’amore… Occorrerebbe guardare al proprio amato “come l’emergere in mezzo a tutto il mondo, di qualcosa di unico (…) come il punto, l’emergenza in cui il mistero predilige te, ama te”. Riprendo Padre Aldo Trento, missionario in Paraguay, per sottolineare che la verginità infatti non è altro che “la bellezza, lo stupore, la capacità di commuoversi di fronte alla realtà; paternità, pienezza affettiva”.
    Anche i gay, che non sono dei ‘diversi’, sono chiamati a una vita di verginità, secondo la forma che è data loro di vivere, cioè questa situazione sicuramente dolorosa di un amore che va contro la nostra natura, contro noi stessi, che rema contro la felicità cui siamo chiamati.
  2. Siamo stati fatti uomo e donna, perché potessimo unirci e avere la possibilità di dare vita ad altri esseri umani (grazie a Dio infatti una cosa resta innegabile, ognuno di noi è nato dall’unione di un uomo e una donna).

Ho firmato questa petizione per preservare in modo naturale, cioè come Dio comanda, la razza umana. In più “il fatto che uomo e donna divengano “una sola carne” è un potente legame stabilito dal Creatore attraverso il quale essi scoprono la propria umanità, sia nella sua unità originaria, sia nella dualità di una misteriosa attrattiva reciproca”. Già, la bellezza unica del rapporto tra uomo e donna è che è sacra, e insieme all’altro si scopre di più sé stessi.

www.citizengo.org – No al matrimonio gay

Pescinfaccia