“Appese su una croce… le chiavi”

croci

“Abbandonammo quel colle
come vuoto a perdere,
senza fretta verso le nostre case,
scambiandoci frasi fatte prese a prestito
e complici assensi.
Le pietre della scarpata brontolavano sotto i nostri piedi
e, distratti dai nostri pensieri,
scendevamo lentamente per raggiungere un luogo non meta.
Un pò più giù ancora
e avremmo trovato la strada liscia,
e non ci pentimmo di averlo accompagnato fin lassù
e nemmeno lo maledimmo.
Si spegneva man mano l’euforia di quel diversivo
e nel cuore, consumato il fuoco, rimase solo cenere.
Con sospetto, ora, dal fondo,
sbirciammo per l’ultima volta quelle croci
che, seppur ingoiate dalla terra,
sembravano appese al cielo, parete insolita di un desolante quadro.
Sulla strada liscia, nella valle,
la nostra insoddisfazione
e la nostra solitudine,
si confusero con l’improvvisa oscurità.
Laggiù diventammo introvabili a noi stessi;
ci perquisimmo, ma eravamo spariti;
e non c’era nessuno dentro per
buttarci dalla finestra le chiavi di casa perse”.

Un Anonimo versificatore (1977) tramite Pesce (ner)Azzurro