Aridatece Elsa

Pensavamo di non dover mai pronunciare queste parole, ma l’ultima trovata del governo Renzi in materia di dimissioni dal lavoro ci ha persuasi che quando a guidare le riforme è l’ideologia, non c’è limite al peggio che, nella fattispecie, sfocia addirittura nel grottesco. E così dal mese di marzo 2016 se un lavoratore “vuole” dimettersi volontariamente dal proprio posto di lavoro, deve:

  • Registrarsi sul sito www.cliclavoro.gov.it

  • Registrarsi sul sito dell’Inps, e attendere Pin e password (una parte della password viene recapitata per posta. Sic!)

  • Compilare un modulo telematico con diversi dati riferiti al datore di lavoro e al rapporto di lavoro;

  • Trasmettere tale modulo al sistema informatico del Ministero;

  • Attendere la restituzione del modulo su cui il Ministero appone la data certa;

  • Trasmettere il modulo così completato al proprio datore di lavoro.

  • Entro 7 giorni il lavoratore ci può ripensare e annullare il tutto.

Tutto questo per combattere le cosiddette “dimissioni in bianco”, come se il problema del lavoro in Italia fosse questo, piuttosto che l’infinta serie di vincoli, norme ed oneri che gravano sul lavoro. Non ci credete? Ok, ecco il diagramma di flusso che descrive il processo per dimettersi, appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. E’ tutto vero. Ed ecco così svelato anche il vero motivo del successo dell’ultima fatica di Checco Zalone.

dimiss

Rombo