Aspetta primavera, Bandini! Di John Fante

John Fante strappa pezzi di cuore sempre. E lo fa violentemente, come suo solito.
“Aspetta primavera, Bandini!” è un testo strabiliante, dove il lettore non può non provare simpatia assoluta per i personaggi che, come al solito, stupiscono per il loro realismo e la loro forte idealizzazione. Solo Fante sembra riuscire in questa impresa iperbolica. In essi vediamo l’umano e allo stesso tempo, un mondo intero, il mondo dei poveracci italiani, ma forse anche il nostro mondo, così diverso eppure così simile. Vediamo uomini che sono uomini in tutti i loro difetti; donne con tutto il loro corredo di amore e bisogno di amore; ragazzi con cui vorresti stare per tutta la tua giovinezza per vedere come diventeranno adulti, se mai lo diventeranno.
Si incontra un inverno bastardo che obbliga il capofamiglia Bandini a sfaticate inutili, a bestemmie selvagge contro una neve nemica acerrima della malta del muratore, a tradire la moglie, angelo puro del focolare familiare.
Eppure la primavera arriverà con tutto il bene della rinascita di una natura fino a quel momento ostile.
E allora tutto troverà una sua compattezza, un ritorno alle origini, al perdono del tradimento più velenoso. E la vita potrà ricominciare.

Il Pigo