Augusto Del Noce: una voce da ascoltare

La scorsa settimana un interessante seminario organizzato a Roma dall’Istituto Luigi Sturzo ha avuto come tema la figura e il pensiero del filosofo Augusto Del Noce, a trent’anni dalla sua scomparsa. Fra i molti spunti emersi vale la pena ricordare come proprio Del Noce, già negli anni’70, aveva evidenziato la crisi irreversibile del marxismo e del pensiero rivoluzionario (poi culminata con il crollo del muro di Berlino) e le aporie del sistema liberistico, che sarebbero emerse con chiarezza durante la crisi economica del 2008, sostenendo – spesso come voce inascoltata in quegli anni – la necessità di una ripresa della dottrina sociale della Chiesa e dell’umanesimo cristiano.

Inoltre, già a partire dal 1968, di cui ha dato un’interpretazione originale, aveva evidenziato i rischi di un “nuovo totalitarismo” tecnocratico, capace di omologazione e massificazione della società in modi perfino più pericolosi delle ideologie del ‘900: anche qui la storia gli ha dato ragione.

Molto significativo nel dibattito romano è stato anche l’accenno alle riflessioni di Del Noce sulle origini della filosofia moderna e sull’alternativa radicale esistente fra cristianesimo e gnosticismo. In tale contesto si è inserito anche l’acuto giudizio di Del Noce sul cosiddetto “pensiero unico”, a cui il filosofo si è sempre risolutamente opposto: esso nasce dal relativismo, dalla falsa tolleranza e dal rifiuto della verità; proprio per questo seleziona strumentalmente i temi ammissibili nel dibattito pubblico e censura a priori ciò che esula dai suoi confini; probabilmente Augusto Del Noce avrebbe avuto qualcosa da dire sulle polemiche (preventive…)  di questi giorni contro il congresso delle famiglie di Verona!

Augusto Del Noce invitava tutti i cattolici e gli uomini di buona volontà a “non disertare” e a fare la propria parte anche nel dibattito pubblico per difendere la dignità dell’uomo e impedire “la riduzione della religione a una vitalizzazione privata”: vale la pena ascoltarlo.

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