Caro Ministro Alfano

Pochi giorni fa, su invito di un amico che lavora presso un centro di accoglienza per immigrati, ci siamo recati presso il residence dove sono ospitati gli immigrati per fare dei colloqui di lavoro, a nome di un’associazione di volontariato (Un Paese per giovani) che si occupa di avviare tirocini. Abbiamo incontrato 26 immigrati provenienti prevalentemente dalla Nigeria e dalla Costa D’Avorio. Con il colloquio di orientamento abbiamo provato ad individuare delle opportunità per un loro inserimento nel mondo del lavoro tramite i tirocini formativi.

Ciò che ci ha spinti ad incontrarli è stato il modo in cui il nostro amico – che lavora presso il centro – guarda queste persone: pur sapendo di non avere risposte per tutti, siamo andati perché ci interessava capire come mai un semplice operatore di un centro per immigrati possa interessarsi così tanto alla vita di queste persone, tanto da coinvolgerli in iniziative di volontariato, inviti a cena e altre iniziative, spendendosi in tutti i modi per rendere la loro vita migliore e fargli sentire la vicinanza del nostro popolo.

Ma, allora, perché le scrivo? Semplice, perché abbiamo bisogno di uno strumento legislativo – la gratuità del tirocinio per le aziende, per esempio – che permetta a questi giovani e adulti di fare un’esperienza di lavoro e formazione affinché possano integrarsi realmente nella nostra società.

Molti di loro non hanno hobby, non sanno né leggere né scrivere, ma hanno un desiderio sconfinato di lavorare, cioè di sentirsi utili. Lo abbiamo capito in maniera evidente dal modo in cui ci attendevano e da come discutevano tra loro per passare avanti nel colloquio. Se può, pensi a uno strumento per non vanificare questa loro attesa.

Argentina