CATTOLICI… QUALE EUROPA?

Alcune grandi figure di Cattolici sono stati padri fondatori dell’Europa. Oggi L’Europa trasmette di sé un’immagine troppo legata a parametri e regolamenti e poco ai valori fondativi. Il baricentro del mondo è sempre più lontano dal vecchio continente; è assolutamente necessario rilanciare un progetto europeo. Ma rilanciare significa anche rivedere, migliorare, riformare: non distruggere.

Paradossalmente serve non meno Europa, ma al contrario più Europa, un’Europa che sia popolare, sussidiaria e solidale, attenta ai bisogni dei cittadini e rispettosa delle culture, delle fedi e delle identità. Un’Europa autenticamente politica e non solo economica, attenta ai rischi del sovranismo e del razzismo.

Sul tema della gestione dei flussi migratori serve un’azione coordinata a livello internazionale. Se vincono i singoli egoismi nazionali non c’è Europa che tenga e l’innalzamento dei muri è da un lato il triste epilogo di chi non sa dare una risposta e quindi preferisce chiudere gli occhi; e dall’altro lato, è un tragico avvertimento per quello che potrebbe accadere in futuro. Occorre essere prudenti senza correre il rischio di alimentare le paure o, ancor peggio, di lasciar scoppiare una “guerra tra poveri” nelle periferie delle nostre città. C’è bisogno di un’Europa unita, pacificata e solidale, che non speculi sui conflitti sociali e sulle divisioni politiche, che non pratichi l’incultura della paura e della xenofobia, ma che costruisca la cultura della solidarietà per un nuovo sviluppo della promozione umana.

L’Europa conta 120 milioni di poveri e non ne verrà facilmente fuori con una crescita stimata (?!) all’1,7 per cento. Si intravedono tempi difficili e rischi epocali. Ma se  l’Europa è alle prese con una grave crisi demografica, al cospetto di un continente africano che invece esplode per demografia, mutamenti climatici e conflitti in corso, allora la ricetta è prendere l’iniziativa di gestire i flussi migratori.

Un principio di papa Francesco: “La realtà viene prima delle idee” e la realtà è che l’Europa ha una sola strada obbligata, quella della ri-fondazione, o ri-nascita. Quasi: punto e a capo. Una nuova Europa proiettata al futuro. C’è una generazione che deve decidere se uccidere un sogno o provare a rilanciarlo.

Moscardino