C’era una volta un beat. L’avventura degli anni ’60

Un libro ogni tanto riaperto e sfogliato con interesse. Un tuffo in un passato ormai dimenticato.

In questo testo del 1976 Fernanda Pivano ci documenta, con brevi annotazioni e foto originali, il suo incontro con i padri del movimento beat. Un incontro avvenuto prima con i testi e poi con i protagonisti di un cambiamento di mentalità. La Pivano, difatti, dal 1960 al 1967, accoglie in Italia Ginsberg, Kerouac e Miller, …tanto per citarne alcuni, quando sbarcano a proporre la loro arte e la loro pacifica rivoluzione.

Scorrendo le pagine del libro con i manifesti degli incontri, le poesie dattiloscritte, le lettere indirizzatele, ma soprattutto le immagini fotografiche del marito Ettore Sottsass si percepisce un’amicizia semplice che lega i protagonisti , basata “sulla collaborazione, sulla comunicazione, sulla creatività, sull’invenzione, sulla fiducia, sulla tolleranza”; si leggono “parole che rimbalzano come fragili sogni, come fanatiche speranze, come impalpabili attese e che perdettero il loro significato travolgendo la nostra patetica fiducia”.

Ci parlano di un’utopia che, già nel 1976, era finita. A noi, persone del 2017, non rimane che racimolare i residui letterari sparsi nelle librerie per leggerli. E riscoprirne, in sintonia con l’autrice, “le impalpabili attese” …”con un po’ di tenerezza e moltissima nostalgia.”

Pesce Palla