Contro Obama (purtroppo)

I democrats mi sono sempre stati più simpatici degli altri: originariamente erano per gli immigrati, i lavoratori dipendenti, l’istruzione pubblica, la sanità per tutti, i cattolici e gli ebrei. Per i deboli, insomma. Dal 1973, la fatidica data dell’aborto, le cose sono cambiate e sono diventati sempre più liberal, soprattutto sui temi della vita.
I republicans sono quelli di sempre, fondati sul capitalismo radicale e sui cristiani protestanti, spesso fondamentalisti, a cui di sicuro i cattolici e le politiche sociali non sono mai piaciuti. Ma la vita la difendono.
I cattolici si sono spaccati in due: da una parte la vita dall’altra la scuola e la sanità per tutti. Chi votare?
Difficile. Ma in questi giorni purtroppo Obama sta passando il segno. Nella sua riforma per la sanità – meno male che c’è! – tutti verranno assicurati obbligatoriamente, almeno con un piccola copertura base. E fin qui niente di male e, per fortuna, l’aborto non è considerato una procedura base. Ma ora in questa assicurazione ha inserito obbligatoriamente la contraccezione. Ciò pone qualche problema, soprattutto ai cattolici.
Infatti, negli US l’assicurazione la fornisce spesso il datore di lavoro e, d’ora in avanti, la dovrà almeno proporre. Solo che l’inserimento della contraccezione fa sì che tutti, incluse le scuole e gli ospedali cattolici, saranno obbligati a fare ai propri dipendenti un’assicurazione che copre anche la contraccezione. Avverrà dunque che una scuola cattolica che insegna che la contraccezione è sbagliata, la dovrà proporre ai propri dipendenti nel pacchetto assicurativo.
È grave? Sì. E la Chiesa stavolta si è arrabbiata molto. Perché uno deve essere costretto a sostenere una cosa e a proporre il suo contrario? Chi si rifiuta pagherà multe salatissime. L’obiezione è prevista solo per le parrocchie.
Perché è grave? È grave perché è lesivo della libertà intesa come autonomia (proprio della libertà più americana!), ma è ancor più grave perché obbliga tutti in nome del fatto che la contraccezione è un bene indiscutibile.
E qui noi scettici europei, ormai indifferenti a tutto questo (perché tutto è già avvenuto ma in fondo l’ha sempre fatto lo Stato), ci poniamo delle domande: vale la pena battersi per questo? La contraccezione è un male davvero o lo si deve solo dire perché si è cattolici, ben contenti che lo Stato abbia scelto altrimenti? Perché è male? La libertà di scelta è assoluta o no?
Sono belle domande. Di certo le risposte che finora ha dato Obama sono insufficienti. E se non garantirà qualche forma di obiezione di coscienza avrà l’intera Chiesa cattolica (e anche me, purtroppo) contro alle prossime elezioni. Ma le domande rimangono e la veemente reazione della “giovane” Chiesa americana ci obbliga a prendere posizione.

Torpedine