LA CROCE E LA BICICLETTA

Mostra “AVE CRUX_da un albero all’altro”

La mostra di questa estate costituisce per la Diocesi di Termoli-Larino il settimo appuntamento culturale di un percorso iniziato nel 2008, che continua a proporre la testimonianza della fede, attraverso la rivisitazione di un patrimonio artistico per ricordare quali sono le radici della nostra esistenza. L’iniziativa si avvale della competente collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Molise e della disponibilità della Commissione per la Valorizzazione dei Beni Culturali Ecclesiastici.
Il gradimento di questo percorso si evince dal numero dei visitatori sempre crescente negli anni, che si attesta in media nell’ordine di migliaia di persone per ciascuna mostra.

La mostra di quest’anno ruota intorno all’Albero della Croce, “trono regale di Gesù Cristo”, “Mistero che racchiude la storia dell’uomo e la storia di Dio”, per dirla con le parole di Papa Francesco, e proprio per questo si è scelto come simbolo la “Croce dl Lampedusa”, opera realizzata dall’artista-falegname Tuccio con i legni dei barconi dei migranti naufragati nel “Mare nostrum”.
La mostra si è svolta presso l’Episcopio di Termoli e sono accaduti fatti che hanno generato incontri di ogni tipo, significativi quelli dei ragazzi delle scuole superiori a cui è stato chiesto di svolgere il servizio di accoglienza.

Il racconto di quanto accaduto a quei ragazzi, nel mese di apertura estiva della mostra, si può sintetizzare in questa analogia: la Croce e la bicicletta.
Bizzarria lessicale… ma significativa di una loro partecipazione ad una storia, la Croce, attraverso l’unico mezzo per raggiungere e circolare nel borgo… la bicicletta.
La bicicletta è fatica, perché bisogna pedalare, la vita è fatica perché bisogna camminare, la fatica quotidiana e l’impatto con la Croce ha generato nel cuore assetato di verità e felicità dei ragazzi, domande sul Suo significato, generando uno stupore che li ha spinti fino a voler diventare loro stessi “guide”. La fatica del pedalare, per arrivare in orario, era per un di più visibile, toccabile, sperimentabile.
I ragazzi non volevano essere “belle statuine”, ma persone attive, per questo hanno cominciato a fare domande sul significato delle opere d’arte esposte, sull’esperienza di uomini e di popolo che c’era dietro fino a chiedere di come poterle spiegare (conoscerle).
Domande non eludibili a cui è stata data una risposta e con l’aiuto dell’amico sacerdote, don Nicola, sono diventate “guide”. Da ciò si è generato un riverbero prima verso i genitori, poi verso i loro amici, fino a creare un gruppetto che si ritrovava tutte le sere presso la casa del Vescovo, trasformata in museo, luogo dove potersi incontrare e stare insieme, accorti verso loro stessi e nei confronti dei visitatori.
La Croce accolta nella semplicità ha cambiato il loro sguardo ed il modo di vivere l’estate… con la bicicletta.
Come ogni storia che si rispetti non è finita qui, c’è ancora da pedalare, la mostra riaprirà dal 3 al 22 novembre 2014 per le scuole.

Zanchetta