Questa scritta “Pillon criminale” è apparsa qualche tempo fa su un muro di Termoli nei pressi del lungomare nord.
Non capisco perché il Sen. Pillon sia stato qualificato con questo aggettivo. Chi ha fatto questo ha compiuto un atto riprovevole.
Io non darei mai del “criminale” ad uno che non la pensa come me e, sono sincero, non darei, volterianamente parlando, neanche la vita affinché uno che non ha le mie stesse idee le possa esprimere.
Andiamo avanti.
Lo scontro politico cui stiamo assistendo si è fatto molto duro e non c’è verso che le varie posizioni possano trovare un punto d’incontro. Con buona pace del Presidente Mattarella che aveva parlato, in diversi passaggi del suo discorso di insediamento, della necessità che il popolo italiano si sentisse una “comunità” (03/02/2015).
Ci tocca constatare come ad un’opposizione dura e pura da parte del centrodestra al governo centrale faccia da contrappeso un’opposizione altrettanto massiccia e tentacolare da parte del PD e del M5S ai governi regionali di centrodestra (fatta di critiche astiose, di denunce, querele, etc.) ai quali vengono rimproverati gli stessi limiti e gli stessi errori che l’altra parte politica fa al livello centrale.
È un gioco al massacro bell’e buono, un vortice, un circolo vizioso da cui sarà difficile venire fuori.
Ci consola, forse, il fatto che ci troviamo di fronte a cose già accadute:
“Gli uomini hanno abbandonato Dio non per altri dei,
dicono, ma per nessun dio;
e questo non era mai accaduto prima.
Che gli uomini negassero gli dei e adorassero gli dei,
professando innanzitutto
la Ragione
e poi il Denaro, il Potere, e ciò che chiamano Vita, o Razza, o Dialettica”.
(T.S. Eliot, Cori da “La Rocca”, BUR, Milano 1994).
Occorre una bussola per orientare le scelte politiche, una bussola che non sia il denaro, il potere o la razza…
Potrebbe essere la stessa che orienta le scelte personali di ognuno di noi e che Guccini desiderava per la sua figlioletta di 10 anni: “… vola, vola tu, dov’io vorrei volare: verso un mondo dove è ancora tutto da fare e dove è ancora tutto, o quasi tutto, da sbagliare …” (Culodritto – F. Guccini – Album “Signora Bovary”).
La bussola del desiderio. Desiderare che accada e vinca il bello, il vero, il giusto, senza farsi definire dai propri errori o da quelli degli altri e con un tocco di ironia, perché sarà “tutto, o quasi tutto, ancora da sbagliare…”.
Pesce (ner)Azzurro