Dall’Inghilterra un suggerimento per tutti

Il voto inglese insegna qualcosa di importante. I giornaloni e i giornalini hanno passato gli ultimi anni a dirci che ormai la sfida era tra partiti di buon senso, che avrebbero quindi dovuto coalizzarsi, e populisti. Il famoso partito della nazione di Renzi era l’emblema di tutto ciò: non esistono più ideologie ma solo ovvie politiche di buon senso europeista, liberal, progressista, statalista ma non troppo. Contro a questo i buzzurri di protesta, con diverse sfaccettature a seconda del Paese.
Invece, in Inghilterra a sinistra mettono uno di vera sinistra (Corbyn) e i conservatori sono davvero conservatori. Insomma, ripropongono le due ricette base del Novecento. E, voilà, i populisti (Ukip, in questo caso) scompaiono. Come era successo ai M5S a Milano, come – nonostante tutto – è successo in Francia dove sia la destra sia la sinistra sono andate forte togliendo voti alla Le Pen. Più ancora, come è successo negli US dove il partito conservatore ha assorbito la protesta Trump nelle sue file assecondando alcune richieste radicali.
L’antidoto contro partiti di protesta – il termine “populismo” non ha senso – è una destra e una sinistra che facciano proposte chiare, con ideali ancora più chiari. Se invece gli ideali scompaiono e le differenze si attenuano, la protesta – giustamente – vince.

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