Della totalità…

Almeno una volta al mese, la domenica, vado a trovare mia madre che vive in un piccolo paese, dove non occorre l’auto per spostarsi e dove si può tranquillamente lasciare la chiave nella toppa del portone di casa, cosicché chiunque può fermarsi a salutare con il più classico dei “uè cumma!!”.
Appena arrivo di solito comincio a rassettare e sistemare e mia madre inizia a raccontarmi di sé, delle cose che ha fatto nel tempo in cui non ci siamo viste. L’ultima domenica mi ha raccontato che il giorno prima i suoi amici erano andati in pellegrinaggio in un santuario a lei già noto, con annesso pranzo al ristorante. Dopo una prima titubanza lei ha deciso di non andare e ha donato la cifra destinata al pranzo ad una ragazza rumena che vive in paese. Quest’ultima è arrivata in Italia con un figlio e la madre, qualche anno fa. Ha iniziato una relazione con un uomo sposato che le ha dato tutto ciò di cui aveva bisogno assicurandole una vita dignitosa. Ad un certo punto quest’uomo ha deciso di tornare dalla sua famiglia d’origine, lasciando la ragazza praticamente in condizioni di indigenza. Mi ha colpito il gesto di totale gratuità di mia madre che, fuori da ogni moralismo, ha accolto il bisogno di questa donna. Ancora una volta, come spesso mi è accaduto durante questo anno quando sono stata da mia madre, sono stata spiazzata da un fatto che mi ha fatto fare memoria dello sguardo umanissimo che nasce dal quel “…si, Signore, tu sai tutto, io ti amo, e basta!”. Si può vivere in un paesino sperduto tenendo presente il tutto, ossia il destino infinito di ogni uomo. E cosi nuovamente sono andata via da mia madre grata del rapporto con lei e volendo più bene a quella compagnia che mi aiuta a guardare le cose di sempre in modo nuovo.

Argentina