DIVORZIO BREVE O MATRIMONIO RIDOTTO?

È ormai passata alla Camera la modifica riguardante la legge sul divorzio breve (n° 898/1970) che riduce a 12 mesi il periodo minimo di separazione dei coniugi per la presentazione della domanda di divorzio nel caso di separazione giudiziale, e a sei mesi nel caso di separazione consensuale. Chiaramente bisogna vedere come si esprimerà il Senato, ma se il buongiorno si vede dal mattino, non stupirebbe avere una maggioranza schiacciante di voti favorevoli come quella che si è vista alla Camera dove solo in pochi hanno votato contro, alla faccia di chi dice che tutto è uguale!!
E sorgono delle domande guardando tutto ciò: qual è il vero valore del matrimonio?
Il valore stesso del matrimonio (laico o meno) comporta un impegno civile e morale che abbia come prospettiva il “per sempre”, non si tratta di criticare una quantità di tempo per la separazione, che siano 6 mesi o che siano 3 anni… è sempre un tempo scelto arbitrariamente, alla fine il vero problema non è questo! Ma un problema di valore!
Abbiamo bisogno di sposarci con la testa leggera? Sapendo che male che vada possiamo dichiarare la persona che abbiamo sposato come una perfetta sconosciuta entro poco tempo? Perchè davanti ad una cosa che ci rende felici pensiamo già a come risolvere il problema quando finirà tutto? Allora cos’è che rende veramente possibile il “per sempre”?
Inoltre tutto ciò fa emergere il ruolo dei Cristiani in politica. Infatti, come ha ribadito Papa Francesco, la famiglia, insieme alla pace e alla vita, rappresenta uno dei valori non negoziabili per la Chiesa. Ma allora, come è possibile che parlamentari cristiani possano votare a favore di una modifica che va contro ciò in cui loro credono?
È sempre più evidente che  la scelta del partito non è indifferente, un partito non vale l’altro, perché c’è il rischio che insieme al matrimonio breve diventi breve e ridotta anche la libertà di dire cosa è vero!

Pesce Cometa & Pesce (giallo)Rosso