È STATA LEI

Alcuni credono nella fortuna, altri nel karma. C’è chi consulta le carte e chi studia le stelle.
Vanno molto di moda i massaggi thailandesi per riequilibrare l’energia positiva; per non parlare delle diete e dello yoga.
Quando qualcosa va male è facile prendersela con Dio: anche se si è atei, che comunque fa bene rincarare la dose. Ho sentito – seriamente – qualcuno parlare di malocchio e incolpare il vicino di casa dei propri dispiaceri.
Ma anche quando accadono le cose belle c’è un desiderio, detto o non detto, che non sia un caso, che stia dentro un disegno grande: c’è un bisogno di chiedere e di ringraziare qualcuno.
Un bisogno raccontato dalla storia delle religioni, dalla grande letteratura e dall’arte di tutti i tempi. Ma che traspare anche nella nostra cultura pop, nelle canzoni, nei film e nelle serie TV.
In Interstellar è l’amore di un padre che muove l’universo, in “Manifest”  (serie TV che credo di aver visto solo io e i parenti dei protagonisti!) il fil rouge è la frase di San Paolo “Tutte le cose concorrono al bene”. Per Benji e Fede “succede tutto per una ragione e la ragione magari sei tu”.
Qualche giorno fa ho assistito alla presentazione di un film – un docu-film lo chiamano – che si intitola “You”. È meglio vederlo che provare a spiegarlo.  Tutto ruota intorno al quadro di Raffaello, la Madonna Sistina, e al suo mistero di rappresentazione e di soggetto rappresentato: Lei, che dentro le alterne fortune della vita tanti invocano e ringraziano, Lei che così umana e divina può essere un ultimo appiglio per tutti, Lei, vergine e madre, che molte volte “al dimandar precorre”.

Sirenetta