Elezioni regionali: la conferma dei Governatori

Elezioni regionali: la conferma dei Governatori. L’esito delle prime elezioni regionali nel periodo del Covid-19 è stato chiaro: tutti i governatori uscenti sono stati riconfermati, anche con percentuali da record, come per Zaia e De Luca.

Elezioni regionali: la conferma dei Governatori
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Di alcuni di essi – ad esempio Toti in Liguria, così come lo stesso Zaia – era riconosciuto trasversalmente il buon governo, per Michele Emiliano si è trattata in parte di una sorpresa: sembrava che la Puglia potesse passare al centrodestra.

In generale tutti i Governatori hanno goduto di una notevole visibilità nei mesi di emergenza sanitaria e gli elettori hanno scelto di mantenerli in sella; forse alcuni di essi potranno diventare nei prossimi anni riconosciuti e autorevoli figure nazionali.

Significativi sono i risultati delle due Regioni in cui non vi era il candidato uscente: la Toscana, rimasta al centrosinistra, e delle Marche, passata al centrodestra, che ottiene con questi risultati una netta maggioranza di Regioni governate e rivelando, rispetto alla compagine di governo (in cui i 5S hanno subito ovunque pesanti cali), una maggiore compattezza.

Inoltre, in tutte le Regioni si sono affermate le liste dei Governatori: ad esempio quella di Zaia in Veneto ha ottenuto da sola oltre la metà degli eletti!

Nel complesso i risultati, inclusi quelli delle elezioni comunali in cui si vede una generale conferma dei Sindaci uscenti (su tutti Brugnaro a Venezia, di centrodestra), hanno certamente rafforzato il Governo; il centrosinistra temeva, infatti, di poter perdere in Puglia e in Toscana.

Peraltro, anche se lo credo difficile,  c’è da augurarsi che questo cambi registro rispetto al giustizialismo e all’assistenzialismo oggi dominanti e utilizzando al meglio gli strumenti offerti dall’Europa;  al contempo, c’è da sperare che l’alternativa politica del centrodestra si precisi con proposte concrete nella direzione della sussidiarietà, abbandonando eccessi e scorciatoie di breve respiro.

Infine, occorre continuare a spronare chi è impegnato nelle comunità e nei corpi intermedi a farli crescere, fino ad impegnarsi direttamente nella politica, portandovi il proprio respiro ideale e le proprie capacità: in tali ambiti potranno nascere nuovi leaders autorevoli, cosa di cui c’è senz’altro bisogno.

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