Ellery Queen e l’intuizione del genio

Il Paese del maleficio, giallo del 1942, è scritto a quattro mani dai cugini Frederic Dannay e Manfred Lee, sotto lo pseudonimo, poi divenuto famosissimo di Ellery Queen. L’opera ci parla della puritana provincia americana, rappresentata dalla città fantastica di Wrightsville, con i suoi abitanti pettegoli, malevoli e chiusi in se stessi (Calamity town, il titolo originale).
Ellery, venuto nel piccolo centro per dedicarsi alla rilassante stesura del suo nuovo romanzo, si ritrova coinvolto in un intreccio di famiglia; nei risentimenti e nelle passioni nascoste della famiglia Wright, fondatrice e prima protagonista della vita della cittadina; l’investigatore, in genere cinico e distaccato, in questo caso evidenzia il lato affettivo della personalità, tanto da risultare quasi sentimentalmente partecipe della vicenda. Il ragionamento, l’intuizione geniale è la molla che gli fa percepire la soluzione dell’enigma. Ecco l’esemplificazione di metodo: “Ellery ebbe l’impressione che per un momento nel suo cervello si accendesse una luce abbagliante. Si fermò di botto!”.
Come spesso accade con questo autore, mentre l’ignaro lettore non riesce minimamente a sospettare le conclusioni, Ellery risolve l’omicidio, senza che il colpevole venga consegnato alla giustizia. E la storia sembra chiudersi con la sconfitta di tutti.

Pesce Palla