Il giornalone del partitone della n’azione

Repubblica e La Stampa si fondono. Giustamente, Ezio Mauro spiega che i due giornali hanno storie e vocazioni diverse: Roma e Torino, il Palazzo e l’industria, la vocazione italiana e quella europea. Tuttavia, una cosa condividono: la matrice culturale azionista. Azionismo vuol dire: l’avanguardia pensante (contro la massa non pensante) che decide i valori che devono andare bene per tutti, utilizzando la matrice di giustizia ugualitaria del marxismo e quella del liberalismo radicale propria dell’illuminismo anglosassone. Ossia: economia di mercato spinta e valori etici individualistici e direttamente nascenti dal desiderio. È il nostro mondo, fatto di grandi banche e valori etici come eutanasia, matrimonio gay, maternità surrogata, ecc.
In effetti, nel renzismo il partito della n’azione trova la sua grande chance, che De Mita aveva provato a realizzare con la DC. Perché avere il bipolarismo, dove due idee si combattono, mettendo pericolosamente in luce criteri diversi? L’intellighenzia sa già cos’è il bene, non c’è niente da discutere. E, se non vogliamo neanche due partiti, perché avere due giornali?

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