Giudizio sulle vicende americane

Si è detto ieri di come stia andando la vicenda americana dell’impeachment. Proviamo ora a dare un veloce giudizio. Da italiani pensiamo che i politici agiscano sempre con quid pro quo, e dunque non ci pare un grande scandalo (così come non sembrava uno scandalo il comportamento sessuale di Clinton in un altro caso di impeachment mancato). Certo, la richiesta di Trump è di carattere personale, ma nessuno può sapere se davvero le vicende dei Biden in Ucraina non possano essere rilevanti per la nazione, visto che lo stesso Biden si era vantato in pubblico di avere in pugno il procuratore generale del paese slavo. Nella sostanza, alla fine il quid pro quo non si è realizzato e non è chiaro esattamente quali siano i traffici di Biden in Ucraina. Il giudizio generale è che non si tratti affatto di una questione oggettivamente importante ma di una scusa per eliminare un avversario, che forse si comporta male ma che non si riesce a battere politicamente.
I democrats dall’inizio della presidenza Trump cercano di rimuovere il presidente per via giudiziaria, con poco successo, mentre farebbero meglio a confrontarsi sul piano politico. Trump sicuramente è molto spregiudicato, però i risultati sul piano economico interno sono abbastanza straordinari. Più discutibile lo stesso atteggiamento sul piano internazionale: per esempio, abbandonare i manifestanti di Hong Kong per siglare il patto commerciale con la Cina sembra molto più grave del presunto quid pro quo ucraino. Ma uno dei problemi della sinistra mondiale è quello di non saper affrontare i problemi reali e concentrarsi su un piano formale di modi, toni, comportamenti che non incidono sulla vita della gente. La radice popolare del cattolicesimo, invece, richiede sempre un estremo realismo ed è con questo realismo che anche noi cattolici giudicheremo il presidente US in occasione delle prossime elezioni.

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