I ragazzi della via Pàl

Quasi ogni anno in seconda media leggo in classe insieme ai miei alunni il romanzo di Molnar I ragazzi della via Pal… e ogni anno ho sempre più timore a proporlo perché il finale è drammatico. E l’insofferenza, il fastidio, l’arrabbiatura dei ragazzi (non quelli di via Pal) al termine della lettura sono diventati di anno in anno via via più grandi. Va bhe, penso io, le sensibilità cambiano: il romanzo è stato scritto agli inizi del 900 in fondo… loro fanno parte della generazione zeta.

Ma alla fine anche quest’anno ho voluto rischiare e l’ho riproposto. C’è del buono che secondo me merita che loro scoprano. E come immaginavo si sono avvicendati divertimento, suspense, risate, stupore, rabbia, tristezza, rabbia, rabbia: prof, non è giusto!; prof, scriviamo un finale diverso!; prof, andiamo a parlare all’autore crudele (!); prof, non doveva farcelo leggere; prof, perché ci dà da leggere un libro che finisce male?

Ma poi è proprio vero che finisce male? Bhe sì. Lo ammetto. Ma di che male si sta trattando? Di certo nulla a che vedere con i film horror che tranquillamente si guardano da soli la notte (sì, sì tutto vero: loro raccontano tutto!).

Così l’altro giorno, arrivati all’ultima pagina (ah, unica condizione: il finale lo affrontiamo insieme. Leggo io ad alta voce, loro seguono, un po’ sottolineano, un po’ mi guardano mentre leggo, un po’ urlano commenti ad alta voce perché sono coinvolti), insomma, arrivati all’ultima riga dell’ultima pagina, al colmo della loro ira funesta, ho deciso di appendere un foglio A3 su un’anta dell’armadietto di metallo della classe scrivendoci sopra: “che cosa hanno imparato i ragazzi della via Pal dalla loro esperienza?”

Bhe, non sono bastati tre fogli! E avrebbero continuato a farmi scrivere  per non so quanto ancora (perché ora loro dettavano e io obbedivo). Ma la cosa sorprendente è la positività delle loro affermazioni, tutte rigorosamente supportate da esempi presi dal romanzo: mica inventavano! Insomma c’è male e male… come ha detto alla fine una mia alunna: “non sempre allora le cose brutte si rivelano negative!”

E comunque abbiamo in cantiere ugualmente la continuazione della storia: si intitolerà I ragazzi del condominio di via Pal!

Pesce volante