Il coraggio di dire “io”

Il coraggio di dire "io"
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Il prossimo Meeting di Rimini sarà titolato “Il coraggio di dire io”. Ovviamente è una frase di don Giussani che si riferisce al coraggio di essere controcorrente, di non farsi intruppare dal pensiero dominante, di poter proporre una critica intelligente alimentata dalla fede. Purtroppo non credo sarà questo l’accento che gli organizzatori del Meeting daranno alla frase di don Giussani. E ne sono testimonianza le ultime edizioni, molto allineate alla vulgata massmediatica e poco coraggiose nel proporre posizioni interessanti. Mi diranno che esperienze invece ce ne sono state, che la novità è stata evidente, per chi era disponibile a vederla. Forse mi sono sbagliato ma, se le cose che si dicono non danno mai fastidio ad alcuno dei benpensanti, ho il sospetto che non scaturiscano davvero da qualcuno che ha il “coraggio di dire io”.

Ciò che resterà di quel lemma di Giussani immagino sarà quindi solo un io che – al massimo – avrà il coraggio di dire cosa prova, cosa lo commuove, di osare intraprendere le strade che lo “realizzano”. Ma in un mondo dove ciò che ci “realizza” può coincidere con ciò che più disumano esiste sulla terra, questo io coraggioso sarà – nel migliore dei casi – solo un io narcisista, chiuso in se stesso, ossessionato dalle conferme altrui.
Ecco ciò che questo video vuole raccontare (con l’aiuto di Niccolò Fabi).
Branzino