IL RISIKO ESTIVO: QUALCHE PUNTO FERMO

Nella calura di metà agosto, durante il fermo pesca, si assiste quest’anno alle discussioni sul futuro del governo; non si sa ancora come andrà a finire, ma proviamo a mettere qualche punto fermo.

Il governo gialloverde, nato con difficoltà da un accordo fra forze molto diverse fra loro nel 2018, era in crisi da tempo e – a detta di quasi tutti – non ha governato bene, con eccessi insostenibili di assistenzialismo, statalismo e giustizialismo. L’esito delle elezioni europee, che ha ribaltato i rapporti di forza fra Lega e M5S, e la divergenza su TAV e nuova finanziaria hanno portato Salvini a rompere l’alleanza e a proporre una mozione di sfiducia a Conte, cosa che il PD aveva già fatto qualche settimana fa. Forse ci sono altri motivi tattici e l’idea di capitalizzare il consenso delle europee, ma ciò che è certo è che il Governo non esiste più. Conte peraltro non si è ancora dimesso e si presenterà il 20 agosto in Parlamento.

Ora assistiamo a vari tatticismi e al giusto rispetto delle formalità parlamentari, ma la strada più ragionevole è quella delle elezioni in autunno, in tempo per avere un nuovo Governo (sperabilmente coeso) in grado di fare una legge finanziaria di sviluppo utile per di sterilizzare l’aumento dell’Iva voluto a suo tempo dal governo Renzi.

Tale soluzione è preferibile, sia a quella di un governo “tecnico” o “istituzionale” o “costituente” supportato non si sa bene da chi, sia ad un accordo fra PD, Leu e M5S, ancora più innaturale di quello fra Lega e M5S, che avrebbero in comune solo il giustizialismo e qualche tema etico in senso liberticida (oltre all’intento di allungare ad ogni costo la legislatura).

Se elezioni saranno (o se ci sarà un altro governo) è poi sperabile che si ricrei – come avviene a livello locale e regionale – un’area coesa di centrodestra capace di aggregare nuove forze vive e popolari, limitare le spinte antieuropeiste presenti in alcune componenti di quest’area, e portare avanti un’agenda veramente sussidiaria e garantista oppure garantire un’opposizione seria per difendere questi temi.

Speriamo che si possa aprire un dibattito serio sui contenuti e sulle priorità del paese, a partire già dall’intervento della presidente del Senato Alberti Casellati al Meeting di Rimini, che in passato ha spesso costituito un luogo originale di proposta anche politica.

Pesce pilota