IMU: il ritorno dello sceriffo di Nottingham?

Robin Hood è l’eroe che ruba ai ricchi per dare ai poveri. In realtà ruba soprattutto al Regno d’Inghilterra, illegittimamente governato dal fratello del grande re Riccardo Cuor di Leone e piegato dell’aumento spropositato e irresponsabile delle imposte verso una popolazione già ridotta in miseria: abbasso il principe Giovanni, re fasullo d’Inghilterra!
Ma come sempre l’Italia è l’Italia, e soprattutto in questo momento non è così facile distinguere le frecce di Robin dalle angherie dello sceriffo di Nottingham: tra Grillo che protesta, la Lega che fa valere i diritti del territorio, Monti che fa leva sul sentimento nazionale, Napolitano che si crede Cuor di Leone e Equitalia (o chi sarà per essa) che è additata peggio che il famigerato sceriffo…
Quello che io capisco è che la situazione è grave, che i soldi non ci sono e che dobbiamo essere pronti ad un sacrificio collettivo per sostenere il presente e il futuro del nostro Paese. Proprio per questo bisogna essere intelligenti per individuare le soluzioni migliori, per contrastare le soluzioni affrettate, per valutare le mosse di chi ci governa.
Ad esempio, sul problema dell’imposizione fiscale non ci si può far prendere in giro.
Innanzitutto una tale pressione sui redditi privati deve essere dichiaratamente temporanea (molto temporanea, giusto il tempo di dare respiro ad uno Stato sull’orlo del fallimento), perché impedisce la crescita e dunque getta tutti in un circolo vizioso peggiore di quello precedente (o aumenta l’evasione o aumenta la miseria).
In secondo luogo, queste imposte vanno ragionevolmente, non demagogicamente, distribuite. Basti pensare alla “battaglia” per la tassazione degli immobili appartenenti agli enti ecclesiastici – che è terminata con un’effettiva presa di responsabilità da parte di questi ultimi e dunque con un maggior peso fiscale su di essi – a cui però fa da contrappeso l’esclusione dal pagamento della medesima imposta da parte delle Fondazioni bancarie. Ora, avete una vaga idea di quanti e quali immobili possiedano le suddette fondazioni? E dunque quale potenziale gettito fiscale potrebbero originare? E qui salirei su un palco come Grillo!
Altro esempio, l’IMU spropositata sulle c.d. seconde case, giustificabile nell’immaginario collettivo attraverso la stigmatizzazione di quella media e grande borghesia che trascorre i weekend nell’appartamento vista mare o montagna.
Certo che chi ha di più deve contribuire di più, specialmente in un momento di crisi come questo. Ma attraverso la tassazione del patrimonio immobiliare (a cui non è corrisposto un paragonabile incremento della tassazione dei patrimoni finanziari, vera fonte di reddito e di ricchezza liquida) si colpisce tutta l’Italia dei risparmiatori, l’Italia dei nostri nonni e genitori che mettevano a frutto i loro sacrifici nel mattone e così si mina alla base la possibilità di ripartenza delle nuove generazioni.
Lasciatemi dire che questa IMU è pericolosa, come concezione, come attuazione e come potenziali conseguenze (quanti davvero saranno solvibili il 18 giugno, e ancor più il 18 dicembre?). La si può accettare come misura di emergenza, una chemioterapia come questo governo tecnico, ma poi bisogna ricominciare a vivere, ad attendere re Riccardo, perché non ci sia più Robin Hood né il principe Giovanni.

Sirenetta