IO, IL PAPA E LA NOSTRA BATTAGLIA

L’11 febbraio dopo qualche istante di smarrimento, ho provato una grande forza: la forza che proviene dall’essere chiamato.
Non sono mai stato in battaglia, ma immagino che se ad un certo punto, mentre sei lì insieme ai tuoi compagni a lottare, il Re ferito si ritira sanguinante nelle retrovie, allora tu, che vuoi quella vittoria, che ami quel Re, più di prima capisci che è il tuo momento.
Tu puoi ancora lottare, anzi, capisci che adesso più di prima ti viene data una forza nuova.
Tu, uomo piccolo, debole ma valoroso, capisci che sei chiamato a lottare ancora più di prima perché c’è bisogno che qualcuno si metta lì davanti a tutti e che lottando, infonda speranza tra i suoi compagni.
Come diceva Peguy: “Tale è cristiano: un essere fra gli esseri, e simile ai più umili. Ma egli combatte per l’intera natura, le potenze dall’alto sperano nel suo sforzo, è stato scelto e da ciò deriva il sovrappiù della sua forza”.
Quindi caro Re, noi ci siamo!

Pastinaca