La foca e la focaccia…

Cari amici della Spigola,
vi racconto la storia di uno di voi (lo conosco perché a volte ha la faccia da pesce lesso).
Un’idea travolgente al lavoro, come faccio a non dirla?
Un’idea? Più di una! Come conseguenza due, tre, che coinvolgono altri settori lavorativi e seguendo l’iter, può essere applicata dappertutto (anche da un punto di vista imprenditoriale). Quel figlio di foca non me l’ha mica detta però!
Ah, sapete cos’è una focaccia? … Una foca di facili costumi… ok, ok, me l’hanno raccontata al porto, chissà che tipo di gasolio bevono i totani nei pescherecci…
Torniamo a noi.
Il mio amico non ce la fa a tenerla per sé: prima la dice alla collega, poi l’accenna a un altro, poi a un altro… non ha il coraggio di dirlo al capo perché, si sa, i capi non capiscono niente e poi si tratta di cambiare molte idee, bisogna affrontare tutti…
Alla fine è troppo. Prende il coraggio e gliela scrive su un paio di fogli.
Accetterà? Non accetterà?
Non è questo il punto.
La vostra natura è di essere in rapporto con qualcosa/qualcuno (una donna, un animale, una borsa di coccodrillo, uno straccio di ideale!), come quella vecchia canzone di Baccini “Ho voglia di innamorarmi”, ve la ricordate?
Eccola! (Francesco Baccini – Ho voglia di innamorarmi)
Tanto più siete seri con voi stessi quanto più questa spinta a rapportarvi è irrefrenabile, è più forte di qualsiasi timore o debolezza.
Qualcuno ci ha mai promesso qualcosa?
E allora perché attendiamo?
Ora vado che mi deve raccontare come va a finire ma non finisce qui!
Se facciamo fifty fifty… Tonno ricco!!!
Ciao!

archimede

TONNO subito