La forza (disarmata) della verità

Antefatto: metti un gruppo di amici a cena, in un paesino dell’Alto Molise, lo scorso dicembre. I fatti di Parigi sono ancora vivi nella mente e nel cuore dei presenti. Uno di loro, tra gli ultimi arrivati in quella compagnia, dice: “Quello che è successo è drammatico, e sto sentendo commenti di ogni genere, sarebbe bello che qualcuno ci aiutasse a capire un po’ di più cosa sta succedendo”. Gli altri si guardano sorpresi e al tempo stesso contenti: alcuni di loro sono l’anima di Liberi di Costruire, un’associazione politico culturale il cui scopo è proprio provare a rispondere a domande come quella, fornendo informazioni e criteri per un giudizio critico sulla realtà.
Così, prendendo sul serio quella domanda, i presenti pensano subito ad un altro amico, che ha già dialogato pubblicamente su questo tema dopo i primi attentati di Parigi, un anno fa. Si decide così di invitarlo per un incontro pubblico, da svolgersi in quel paesino.
E così siamo arrivati ad oggi: il 26 gennaio nella sala consiliare di Colli al Volturno non ci sono posti a sedere per tutti coloro che sono venuti ad ascoltare l’incontro sul tema Parigi, 13 novembre 2015.
Il relatore accompagna i presenti, attraverso domande ed esempi, a ragionare su aspetti non banali della questione: l’Occidente che oggi condanna senza appello il terrorismo islamico non è forse lo stesso che afferma da decenni che la libertà è possibilità assoluta di scelta? L’Occidente che oggi chiama a raccolta in difesa dei “nostri valori” non è lo stesso che ha strenuamente rinnegato ogni riferimento ai valori cristiani da cui è nata la civiltà occidentale? Quanto e in che modo pesa la componente religiosa nel terrorismo che ha colpito Parigi, quella componente ostinatamente espulsa dal dibattito pubblico dell’Occidente? Verso la fine dell’incontro, interviene la giovane Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Colli al Volturno, piacevolmente sorpresa di ascoltare un giudizio chiaro e netto, che non rinnega la propria appartenenza ideale, senza per questo essere violento e prevaricatore. Commentando l’incontro sui social network, la Dirigente afferma: “Perché non interrogarsi più sul vero, sul bene, sul giusto? Non è che solo perché credenti si debba essere ideologici, o estremisti, o violenti. Grazie per gli ampi spunti di riflessione… interrogarmi e confrontarmi, questo farò, ma non senza affermare i valori in cui credo.”
È la testimonianza della forza del vero, di come un cuore semplice non può non vibrare di fronte a ciò che gli corrisponde, sentendo amico, e non avversario, chi parla in modo chiaro e netto alla ragione – e alle ragioni – di tutti. Con buona pace di tanti “maitres a penser” dei giorni nostri, purtroppo anche cattolici, che si ostinano ad affermare il postulato verità = violenza, dimostrando, nella migliore delle ipotesi, scarsa stima proprio per la ragione umana.

Pescespada