La notte delle stelle

La notte scorsa si è tenuta la novantunesima notte degli Oscar, meglio noti come gli Academy Award. La cerimonia ha sofferto la mancanza di un vero e proprio conduttore per la serata: scelta politica o scelta economica? La serata si è aperta con la magnifica esibizione dei Queen, ospiti per la candidatura di “Bohemian Rhapsody”, esibizione che ha richiamato l’intero pubblico di attori che si sono deliziati nel canto e nel ballo. Comincerò dalla miglior sceneggiatura non originale, perché soltanto la scrittura può arrivare a raccontare storie incredibili e colpire il nostro cuore. Questo primo premio è stato vinto del pluripremiato Spike Lee, regista e sceneggiatore che ha voluto ricordare la data del 24 febbraio 1619, data da cui milioni di africani vennero strappati dalla loro madre patria per essere portati in americani e schiavizzati. Ha ricordato con commozione sua nonna che risparmiò 50 anni di assegni sociali per farlo studiare, dandogli una possibilità diversa di vita. Ha reso omaggio ai suoi antenati dicendo che soltanto l’amore fa sopravvivere un ricordo tanto lontano. Il premio al miglior attore protagonista è stato aggiudicato al bravissimo Remi Malek per la sua interpretazione dell’indomito Freddy Marcury. Malek, di origini egiziane, ha ringraziato in primis i suoi genitori e successivamente lo stesso Mercury che come lui era figlio di migranti. Ha parlato della necessità di raccontare tante storie come questa. In conclusione ha reso omaggio alla sua fidanzata conosciuta proprio sul set del film: quest’ultima interpretava proprio Mary Austin, fidanzata e grande amore del leader della band. Per concludere, il miglior regista, così come ci si aspettava, è stato vinto dal messicano Alfonso Cuaron che ha firmato il capolavoro “Roma”. Il regista, accompagnato dai suoi figli, ha voluto ringraziare l’interesse della collettività per un film incentrato su una donna indigena, una delle 70 milioni di lavoratrici domestiche senza alcun diritto professionale, poiché come artisti tutti hanno il dovere di guardare dove gli altri distolgono lo sguardo. Gli altri premi sono stati riportati da Regina King, Mahershala Ali, Olivia Colman. In Chiusura Lady Gaga e Bradlay Cooper si sono esibiti con la loro canzone “Shallow” vincitrice come miglior colonna sonora dell’anno, emozionando e coinvolgendo il pubblico. Lady Gaga ha invitato a non abbandonare mai i propri sogni, combattendo infinitamente per realizzarli. La nottata degli Academy, come sempre magica, ha incantato e dipinto Los Angeles di uno splendore unico, uno splendore senza tempo che accompagna questa serata da quasi un secolo. Il cinema richiama la nostra vita, riporta ad un tempo infinito e vive di storie incredibili da raccontare. Il nostro cinema è una vera e propria eredità, che ci è stata tramandata muta dallo scorso secolo, ma con espressività e voce che proviene esclusivamente dall’anima.

Cavalluccio marino