La politica nuoce gravemente??

Stamattina ascoltando la radio, una notizia mi ha particolarmente innervosito accelerando il mio già difficile risveglio mattutino: dopo il passo indietro di Veltroni, anche D’Alema ne fa uno di lato: “La mia disposizione è a non candidarmi, a meno che me lo chieda il partito”. E da qui un dibattito lunghissimo e amarissimo caratterizzato da commenti vari su come la politica e i politici siano diventati il male e la sporcizia del mondo, per cui che vadano via è solo un piacere (e questo senza aver provato minimamente ad entrare nel merito del bene fatto o non fatto).
Credo sia ingiusto e non vero guardare alla politica e al potere innanzitutto come a qualcosa di “sporco”, e mi sembra veramente sempre più in crisi invece l’ intelligenza critica che caratterizza il nostro essere uomini, la capacità cioè di giudicare le cose, di chiamarle per nome, entrarne nel merito, pensare a come cambiarle e migliorarle.
A forza di guardarsi l’ombelico a vicenda ci si sta dimenticando di vivere.
La cosa che ho capito la prima volta che, durante l’università, ho deciso di candidarmi al consiglio della mia facoltà, è che il problema non è la politica come strumento, che è un bene, ma come essa viene usata. C’è bisogno innanzitutto di uomini che sentano la propria responsabilità sulla famiglia, sul lavoro e verso gli altri (società, stato e mondo).
E’ questo che, implicandoti personalmente o sostenendo qualcuno, fa nascere un interesse a quegli strumenti in grado di incidere all’interno delle dinamiche sociali in cui si vive.
Proprio per questo sono al fianco di chi, in un momento così critico, continua ad avere il desiderio di “sporcarsi le mani” per cercare di costruire e contribuire al bene di tutti.


Razza

3 Risposte a “La politica nuoce gravemente??”

  1. Premesso che D’Alema e Veltroni sono da rottamare (non sono renziano), ma si può sapere di cosa ti scandalizzi? Più che dei passi avanti e di lato e indietro dei due politici citati sopra (e Silvio non lo citi? che di passi avanti indietro e di lato è il più esperto), io mi scandalizzerei della strumentalizzazione che Comunione e Liberazione fa del Cristianesimo! Formigoni: alla faccia del voto di povertà! Compagnia delle Opere: alla faccia della sussidiarietà! Non voglio citare nulla perchè non è nel mio stile…guardatevi Report su rai 3 e leggete, informatevi e soprattutto FORMATEVI! Aprite gli occhi e anzichè andare agli Esercizi e alle messe di cielle, pregate e andate a Messa…quella canonica!

  2. Ciao anonimo, so che negli ultimi tempi purtroppo non è uno “stile” molto diffuso entrare nel merito delle cose (e dico purtroppo perchè darsi le ragioni di quel che si dice vuol dire trattarsi da uomini), ma se non ci provi sinceramente non capisco niente di quello che hai scritto.
    Non comprendo ad esempio il tuo collegamento tra il mio articolo e Comunione e Liberazione, o la Compagnia delle Opere.
    Comunque io non mi scandalizzo, la verità è che il cristianesimo fa vivere tutto più intensamente, anche la politica, non per una strumentalizzazione come dici tu.
    Razza

  3. Navigando navigando mi sono imbattuto in questo scambio di vedute.
    Posto che tutti gli uomini possono sbagliare (a proposito di messa, la Chiesa ci fa cominciare tutte le messe riconoscendo di essere peccatori) penso che per dialogare è necessario che da entrambe le parti si usi lo stesso concetto di ragione. Ad esempio a proposito di trasmissioni televisive, notizie e giornalisti quando posso dire che chi mi riporta la notizia è attendibile? Quando sa quello che dice e non mi vuole ingannare. “Ingannare” vuol dire che non ha nessun interesse ad essere creduto. Secondo me tutti i giornalisti hanno questo interesse, tutti hanno un padrone da servire. Chi può dirsi “puro”? Nessuno. Ciò che fa la differenza, appunto, è il padrone che si serve.
    A tal proposito dedico questa canzone di Antonello Venditti a tutti quelli che si mettono su un piedistallo e che si scandalizzano di chi si “sporca le mani”.
    http://www.youtube.com/watch?v=lvmGCCXa2QM
    Ora vado a preparare la cena perché stasera viene un gruppo di amici che non si arrendono mai.
    Ciao!
    Tonno subito.

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