La ripetizione e la novità

A cena qualche giorno fa ci siamo ritrovati in pochi perché un amico aveva bisogno di un aiuto: lui aveva posto a noi una questione sul rapporto con la sua ragazza e in qualche modo abbiamo cercato di guardare insieme tutto, partendo da quello che sapevamo! Ed è qui la cosa strana che è successa: da una parte abbiamo ridetto gli stessi giudizi che sentiamo sempre sul rapporto affettivo (che lo scopo per cui si sta insieme è la costruzione della Chiesa nel mondo, che si costruisce la Chiesa giudicando tutto insieme, che lo stare insieme è una verifica di questo, senza preclusioni e senza chiudersi nel rapporto), giudizi sentiti tante volte che ci sono anche stati detti dalle stesse persone,  ma dall’altra parte sembrava tutto nuovo e interessante! Mi spiego: man mano che parlavamo quei giudizi erano caricati dell’esperienza che avevamo maturato, erano colorati di più particolari, di più scoperte fatte, di evidenze vissute, e ce ne rendevano conto man mano che ripetevano quelle cose sempre sentite.
Con questa piccola cosa che è successa volevo dirvi qualcosa di grande, un giudizio che ho trovato leggendo un equipe di Don Giussani: “E nuovo non è ciò che non si è mai sentito o udito, ma ciò che è vero. Il vero, tutte le volte che lo si ripete, ogni volta che lo si ripete, è sempre più nuovo, perché rivela sempre di più se stesso”.
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Occhione