La rivoluzione siriana non c’è più?

Proprio nello stesso giorno – 1 ottobre – in cui gli ispettori dell’Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) arrivavano in Siria per procedere allo smantellamento dell’arsenale chimico siriano, un interessante incontro informativo promosso dagli studenti del nostro “amico” blog Il paracadute ha fornito al pubblico presente qualche elemento di giudizio in più, che mi pare opportuno condividere.
Il dato più significativo è sicuramente la constatazione che la situazione in Siria non è così netta e definita come molti sembrano credere e volerci far credere. Non c’è solo un regime tirannico e “cattivo” e dei rivoluzionari democratici e “buoni”. E questo lo abbiamo scoperto dalla ricostruzione dell’operato degli Assad, costellato da molte ombre ma anche da qualche luce, così come dalle contraddizioni insite nelle varie “primavere arabe”, dalla voce dei cristiani presenti sul territorio e – ultima ma forse più significativa – dalla voce di Domenico Quirico, il giornalista de La Stampa rimasto in mano ai ribelli per alcuni mesi, di cui è stato mostrato uno stralcio dell’intervista concessa a Rai News 24: è proprio lui, in effetti, a dire che “la rivoluzione siriana non c’è più” (e lui lo dice senza punto interrogativo!), aggiungendo che quando ha chiesto ad uno dei suoi carcerieri se nel “califfato” che i ribelli stanno preparando ci sarà ancora posto per i cristiani, la risposta è stata che certo, i cristiani potranno vivere nel califfato, ma solo come cittadini “di serie B”, accettando una condizione di dipendenza e di inferiorità.
La conclusione che Quirico ne trae è perentoria: se aiutare il regime di Assad è criminale, non meno criminale è aiutare chi sta lottando per realizzare un progetto come questo!
Aggiungo un’ultima breve considerazione che possiamo trarre da questo incontro: tanto spesso accusiamo i “giovani di oggi” di essere fuori dal mondo, privi di senso critico e disinteressati alle cose veramente importanti, e di tutto questo diamo volentieri la colpa soprattutto alla scuola. Ebbene, il lavoro de Il paracadute è sicuramente una goccia nell’oceano, ma, come potete verificare di persona se avrete la pazienza di visionare il video integrale dell’incontro, (clicca qui) è una goccia che lascia ben sperare.

Pescespada