La sacralità del vino

Una volta, mentre stavo lavorando vidi il mio maestro che, nell’assaggiare del vino, gli cadde un po’ per terra, si piegò e bagnandosi la punta delle dita si segnò il collo. Allora gli chiesi perché l’avesse fatto, e lui mi rispose: “il vino è una cosa sacra”. Ed è vero, perché dentro un bicchiere di vino c’è un infinito da scoprire: c’è tanta passione, lavoro, sacrifici, c’è la storia di un’azienda, di un produttore, di una famiglia, di una determinata zona del mondo, di un particolare modo di intendere il lavoro, di un amore per la terra. Assaggiare un vino vuol dire conoscere un po’ chi l’ha prodotto, la zona da dove viene, la cultura di quel popolo, di quel territorio. In quel momento ho capito meglio che il lavoro è una cosa sacra, perché racconta di sé agli altri. Io mi ritengo più fortunato, perché il mio lavoro, oltre a raccontare chi sono, me lo bevo.
Buon vino a tutti!

Pesce di terra