La vera catena di S. Antonio

Cari amici della Spigola,
buongiorno.
Siamo ancora qui, per ora.
Ieri, 21 marzo, in base ai dati, tra positivi asintomatici, positivi sintomatici, ricoverati, guariti e, purtroppo deceduti, sono stati verificati 47.021 contagi.
Prima premessa: realismo, cioè cerchiamo di guardare il fenomeno così come si presenta e poi magari ci sbilanciamo in considerazioni più o meno escatologiche.
Sono andato a guardare tra i miei vecchi cari testi di microbiologia e patologia generale, il corona virus fa parte della famiglia dei virioni pleomorfi (può assumere forme diverse), per lo più sferici, con un diametro di 80-160 nm (nanometro cioè milionesimo di millimetro), con genoma a RNA a singolo filamento positivo (16-21 kb… si proprio kilobyte…), nucleocapside (cioè la capsula sferica) a simmetria elicoidale, provvisto di involucro contenente lipidi e fornito di proiezioni superficiali (peplomeri) a forma di petalo e disposte a corona. Il luogo di replicazione del capside, cioè della capsula, è il citoplasma della cellula infettata ed ha come conseguenza la distruzione della cellula dell’organismo ospite.
Stiamo parlando in termini più semplici di un oggetto sferico a metà strada tra organismo vivente e non vivente (senza cervello ma non è questa la discriminante tra organismo vivente e non vivente, come vedremo dopo), con membrana lipidica (quindi sensibile al sapone), all’interno del quale è contenuta la molecola che trasmette la sua identità genetica (RNA) consistente in 16-21 kb. Ora, sappiamo che ogni 3 mattoncini di RNA abbiamo 1 informazione (1 byte) per cui al massimo la molecola è lunga 60.000 mattoncini (o paia di basi). Per avere un’idea, il DNA umano contiene 3,2 miliardi di paia di basi per ogni cellula del nostro corpo. Ogni cellula del nostro corpo quindi veicola 50.000 volte l’informazione contenuta in un solo corona virus.
Identificato anatomicamente il nemico, cosa possiamo dire?

  1. il nemico non pensa, quindi non fa eccezioni;
  2. il nemico non dorme, quindi non dà tregua;
  3. il nemico non vive di vita propria, quindi deve essere ospitato altrimenti si secca o semplicemente si disfa fisicamente;
  4. il nemico è molto piccolo, quindi passa attraverso le mascherine fai da te.

A partire da queste considerazioni impostiamo un metodo, che è sempre imposto dall’oggetto.
Tutto ciò che passa attraverso la libertà dell’uomo è soggetto a errore, mentre il virus che non ha libertà, non sceglie, non sbaglia e fa solo una cosa: se ci sono le condizioni si replica.
La trasmissione del virus da un ospite all’altro non dipende dal virus ma dall’ospite: tutte le eccezioni poste dall’ospite favoriscono il virus che, non essendo un essere pensante e non dormendo mai, non sbaglia un colpo e non perdona.
Finora i corona virus erano ritenuti responsabili di raffreddori comuni, faringiti in genere senza febbre e interessamento polmonare, in qualche caso gastroenteriti acute infantili.
La modifica della sequenza dei mattoncini nel RNA ha determinato un salto di qualità nell’aggressività dell’infezione (modifica spontanea o indotta? Bah… chi può dirlo?).
Gli errori dell’uomo nel rapportarsi a questa specie sono stati e sono tutt’ora molteplici: pensare che gli errori di comportamento riguardino solo gli altri favorisce il virus.
Elenco degli errori che secondo me sono stati fatti, dai macroscopici ai microscopici:

  1. Mancanza di comunicazione da parte del governo cinese e tentativo di occultamento del fatto. Siamo di nuovo alle prese con quanto accaduto a Chernobyl: regime comunista, incidente, ideologia più forte della realtà.
  2. Sottovalutazione del rischio da parte dei governi europei e del governo italiano. Di nuovo: ignoranza, incapacità decisionale, conflitti interni e soprattutto l’ideologia più forte della realtà che ha portato a dire che non bisognava essere razzisti chiudendo le frontiere, mentre avevamo tutti i segni dell’arrivo di uno tsunami.
  3. Mancanza di mezzi meccanici adeguati per fermare il contagio (mascherine, guanti, ecc.).
  4. Mancanza di comunicazione adeguata da parte della classe dirigente.
  5. Troppe eccezioni alle regole (sì, vale per gli altri ma una passeggiatina e un aperitivo ai navigli che male fa? Vado solo al concerto di Elettra Lamborghini al Centro Commerciale e poi prometto che sto a casa, esco solo per comprare la colomba o per correre al parco con gli amici della palestra).

Tutte le azioni di tutti gli uomini della storia sono collegate tra loro, adesso è più evidente: tutte, di tutti, senza esclusione alcuna, anche quelle nella cabina elettorale dove Dio ti vede e Stalin no.
Tutte le azioni, anche i pensieri: la realtà è un organismo vivente dove le azioni virtuose sono per tutti e gli errori incidono su tutti.
Ma allora non c’è scampo?
Proprio qui è il punto! C’è la via di scampo ed è grande come una piazza: tra le azioni della storia ve n’è una il cui eco è ancora presente e lo sarà fino alla fine del mondo.
Un Uomo è nato da una Vergine, è stato ucciso da uomini, il terzo giorno è fisicamente e biologicamente resuscitato ed è con noi fino alla fine del mondo.
A quest’Uomo e alla sua Mamma possiamo rivolgerci per distruggere questa particella mortale.
Magari giacché ci siamo chiediamogli anche un po’ di realismo.
Diffondete e non spezzate sta catena di Sant’Antonio.

A presto.

Tonno subito