Lunedì, ore 19. Nell’Istituto Comprensivo di Colli a Volturno (IS) c’è chi ha lavorato tutto il giorno, chi è rientrato dalla vacanza; ci sono studenti, insegnanti. Qualcuno ha percorso tanti chilometri per esserci. Colli è un paesino di 1000 abitanti, nell’entroterra molisano: tanti hanno lasciato il paese, per studio o lavoro, ed è sempre più difficile trovare luoghi di incontro e condivisione. Eppure qualcosa ha catalizzato l’attenzione di circa 50 persone, in questo centro.
Nasce da un’amicizia insolita il Pellegrinaggio a piedi da Montecassino a S. Vincenzo che è stato presentato lunedì 18 Luglio nella scuola del paese, alla presenza della dirigente Ilaria Lecci. Goffredo incontra Peppe casualmente: “Da noi c’è un’abbazia dove, nell’881, 800 martiri vennero uccisi dai saraceni”. “Vengo a trovarti!”, la proposta di Peppe. E’ da poco passato l’11 Settembre 2001 e l’analogia con l’eccidio dei martiri volturnensi è lampante.
Gli islamici uccidono, oggi, come nell’881. Peppe, all’incontro di presentazione del Pellegrinaggio, ci apre gli occhi sull’impotenza dell’uomo citando Sartre: «Le mie mani, cosa sono le mie mani? La distanza incommensurabile che mi divide dal mondo degli oggetti e mi separa da essi per sempre». “Tutto quello che facciamo non basta per sperare” ci dice.
A cena si fermano 22 persone per stare ancora insieme. Nessuno vuole perdere quel barlume di speranza che si è acceso ascoltandolo. Si fermano tutti: i parrocchiani, gli atei, un’amica protestante; i più stanchi, i disperati. «Per sperare bisogna aver ricevuto una grande grazia» recita Peguy. “La speranza -riprende Peppe- non è questione di organizzarsela, ma di riceverla… E se la si riceve, di riconoscerla!”. “Se c’è la speranza non interferisce nemmeno il dolore… è come nel parto, una sofferenza piena di gioia”. I benedettini lo sapevano, e, come Cristo, che “oltraggiato non rispondeva con oltraggi”, ma “rimetteva la sua causa a Colui che giudica con giustizia” ripresero la loro opera, dando vita alla civiltà europea, instancabili e speranzosi.
Da 12 anni un gruppo di amici cammina sui passi dei martiri volturnensi per recuperare questa speranza. “Non è un pellegrinaggio ascetico, -spiega Peppe- c’è gente che cammina, si stanca, si annoia, non prega, che sta lì così come si è! Non si è attratti da una cosa come si dovrebbe essere, si è attratti come si è!”. Il Pellegrinaggio va avanti dentro questa attrattiva. E’ il motivo per cui il titolo di quest’anno sarà “L’attrattiva del segno di Cristo, quell’attrattiva che è segno di Cristo”.
“Non si può portare l’obbrobrio della vita se non per la presenza di un amante” ha detto Ratzinger. E Peppe commenta: “Non si può andare avanti, camminare, se non per la presenza di un grande amore, un’attrattiva vincente, che fa sperare che anche dall’insuccesso possa venire qualcosa di bello.”
Nella foto: i presenti partecipano ad un momento di silenzio in ricordo delle vittime dell’attentato di Nizza e del disastro ferroviario in Puglia.
Pescinfaccia