Le idelologie sono morte?

Ci ripetono da anni che le ideologie sono morte.
Dunque, leggete questo addio di Ezio Mauro che onestamente dice le idee di Repubblica:

http://www.repubblica.it/cultura/2016/01/15/news/una_certa_idea_dell_italia-131292518/?ref=HRER2-1&utm_source=Good+Morning+Italia+-+Live&utm_campaign=c32393c304-gmi_email_edition&utm_medium=email&utm_term=0_717559c8d5-c32393c304-56804517&goal=0_717559c8d5-c32393c304-56804517&mc_cid=c32393c304&mc_eid=0a247225a2

Incrociare il comunismo con il liberalismo radicale che cos’è se non una precisa ideologia? E – guarda il caso! – delinea proprio quello che è avvenuto: difesa del mercato più sfrenato e deregolamentazione di ogni legge etica naturale (salvo poi preoccuparsi molto di ambiente e OGM) unite all’idea culturale dell’avanguardia intellettuale, che deve stabilire i valori culturali e guidare il popolo becero che, altrimenti, vota Berlusconi, va allo stadio, e va a vedere Zalone. E, caso strano, il nuovo incrocio non è meno contro la Chiesa, anche quando fa finta di apprezzarla – come nel caso di Francesco – leggendo solo le parti che le interessano.
Le ideologie non sono morte, si sono solo raffinate e complicate.
Ma l’esperienza non ideologica dice che esiste anche la libertà come felicità di rispettare la natura, amare la propria gente anche quando non ha un PhD, trovare interessante la Chiesa soprattutto quando ha qualcosa da dire sulla vita.

Torpedine