Legalité Legalité Legalité

Le ultime notizie annunciano che anche chi è indagato può candidarsi a premier per il movimento 5 stelle. Interessante perché proprio loro erano gli strenui difensori della magistratura e delle sue decisioni.
Ma la legalità, oggi tanto osannata come soluzione a tutti i nostri problemi, non regge sola e algida davanti alla complessità dell’agire umano.
Non che questo possa diventare un alibi per aggirare ogni regola. Ma le regole, le leggi e la loro applicazione sono legate ad altri principi e valori. I giuristi parlano di interpretazione letterale (cosa dicono le parole), logica (quale è il contesto) e teleologica (quale è il fine) delle norme.
Allora rimango allibita davanti a chi, candidamente e da cattolico, mi addita come esempio di rettitudine il nuovo premier lussemburghese che – sì, ha tolto l’insegnamento della religione nelle scuole e ha tagliato tutti i fondi per il mantenimento di chiese e istituti ecclesiastici – ma ha dichiarato che suo marito architetto (il famoso first lady/man presentato con un certo imbarazzo in Quirinale) non accetterà alcun lavoro sul territorio del Lussemburgo.
Faccio mio l’augurio di un giudice, politico e letterato inglese, Sir Thomas Noon Talfourd:
“Riempiamo i seggi della giustizia con uomini buoni, ma non così assolutamente buoni da dimenticare cosa sia la fragilità umana”.

Sirenetta