Legame misterioso col mio cuore

Cari amici,
tra una nota e l’altra del mio faticoso studio, per riprendermi il cuore e la mente dalla stanchezza smisurata, in questi ultimi giorni sto ascoltando tantissimo Jaqueline du Prè, una violoncellista britannica. Un personaggio anche esistenzialmente drammatico, affascinante per molti motivi: all’età di 28 anni si ammala di sclerosi multipla ed in breve tempo, perdendo a poco a poco la sensibilità alle dita e alle mani, muore giovanissima.
La ascolto spesso durante le mie pause non solo perché dal suo violoncello sgorga una bellezza oggettiva, ma per un legame misterioso col mio cuore. Per me è evidente che quel suo modo di suonare nasce da un’unità profonda con la sua vita, tanto che l’esito non è appena un appassionante e piacevole suonare né tanto meno un impeto sentimentale, ma una comunicazione nuda, totale di sé, che la rende unica. È questo che mi lega profondamente a lei, per cui io desidero lo stesso per me, anzi, capisco che questo è lo scopo del mio studiare. Del resto, è stata amica profonda di tutti i grandissimi dei tempi recenti: Menuhin, Perlman, Zubin Metha, Zukermann, per fare alcuni nomi. Sicuramente ciò che li univa così intensamente era l’amore a questo tipo di comunicazione di sé, un’urgenza che li faceva essere più fratelli dei fratelli di sangue.
Vi mando questo concerto di Elgar per violoncello e orchestra, che è quello che amo di più. Nell’ascoltarla cerco di immedesimarmi con questa geniale intuizione del suo cuore.

https://youtu.be/QPgluHfWB3c

Corallo