Letture da spiaggia 2

Alcune settimane fa due sorelle pakistane di 15 e 16 anni – Noor Basra e Sheza – sono state uccise da un commando armato, condannate per essere comparse in un video (poi diffuso anche in internet) mentre, durante una festa di matrimonio e ritualmente velate, accennavano passi di danza con alcuni bambini (maschi); con loro è stata uccisa anche la madre per non aver saputo preservarne l’onore.
Lo scorso ottobre Malala Yousafzai – quindicenne pakistana – è stata ferita gravemente alla testa da un gruppo di talebani all’assalto del suo bus scolastico, accusata di aver ripetutamente parlato in pubblico a favore del diritto all’istruzione per tutti i bambini pakistani e del mondo. Questa volta i talebani non sono riusciti nel loro intento e Malala il 12 luglio, invitata a parlare all’ONU, ha potuto proporre il proprio appello al mondo intero.
Nada al-Ahdal, yemenita di 11 anni, è fuggita da casa per non essere costretta a sposare l’uomo, molto più vecchio di lei, a cui i genitori l’avevano destinata. Ora vive protetta da un’organizzazione non governativa e desidera soltanto non essere derubata della propria infanzia.
Quando nel 2007 lo scrittore americano di origine afghana Kaled Hosseini pubblicò “Mille splendidi soli”, suo secondo romanzo, ci scosse la storia – pure inventata – di Mariam e Laila, del loro dolore, della loro impotenza sociale e ci colpirono, per contro, il coraggio e la forza della loro amicizia. Si potrebbe rileggerlo, in questi giorni di caldo africano, cercando di non dimenticare che a volte i romanzi, anche quelli più crudi, sono nulla al confronto della cruda realtà che troppi sono costretti a vivere e che, come dicono i fatti, se in questi anni qualcosa è cambiato, non è stato certo in meglio.
Consigliato:

  • agli adolescenti (maschi e femmine) per i quali l’11 settembre 2001 rischia di diventare una data qualunque;
  • a coloro che non credono che la massima aspirazione di una donna sia vedere rispettate le quote rosa;
  • a coloro che, anche in ferie, osano alzare lo sguardo oltre il “limite acque sicure”.

 Alice