Libertà vo cercando..

Sta tutto nel modo di intendere la libertà, del suo culto unilaterale e della sua esaltazione individualista. Bene assoluto, valore supremo è la mia libertà, intoccabile, inattaccabile. Ma così ci si dimentica che siamo inseriti in un contesto molto più ampio e largo del nostro piccolo orto: l’umanità intera, di cui la mia libertà è solo una piccolissima emersione. Quando si affrontano questioni etiche, legate alla cosiddetta libertà personale, alla libera scelta del soggetto individuo, cozziamo contro una libertà assolutizzata (che poi, ipocritamente, si svende e cede all’onnipotenza della tecnica); ci si dimentica che la mia libertà è di fatto relativa a tanti altri aspetti dell’esistenza e della realtà, che il singolo non governa, non determina. La modernità si è dibattuta tra esaltazione parossistica o negazione assoluta della libertà, in una sorta di oscillazione diabolica o tragico paradosso. Culto adolescenziale della libertà padrona incontrastata del mondo (per la sua esaltazione) o rifugio nell’inconscio o nelle pressioni sociali (per la sua nichilistica e rassegnata negazione).

Oggi il vecchio mondo europeo/occidentale deve fare i conti con una civiltà/cultura/religione che di fronte alla libertà si muove su un terzo fronte che facciamo fatica a comprendere e con il quale stentiamo a dialogare: l’islam. In alcune regioni europee si sta tentando perfino di consentire quartieri (ghetti) nei quali esso si possa esprimere secondo una libertà che non appartiene all’occidente da alcuni secoli e che noi non conosciamo o riconosciamo più. Finora il mondo cristiano si è dovuto confrontare solo con qualche liberale anticlericale di casa nostra, con qualche massone, qualche comunistello sedicente ateo devoto di santi e madonne, qualche estroso o stravagante bontempone. Oggi le cose stanno cambiando velocemente. Impareremo a convivere? La convivenza è come un gioco delle parti, sì, una trama, una rete di libertà che si incrociano… ma senza confliggere. Sarà possibile?

Moscardino