Like a rolling stone

Il sanguinario, infelice e folle Macbeth è un uomo che vive all’altezza delle sue ambizioni. Vuole la corona, la ottiene. Ha delle paure, le uccide, non in senso metaforico, ma fisicamente, col pugnale. Da questo punto di vista il protagonista dell’opera di Shakespeare mette addosso una gran voglia di combattere per ciò che si vuole (costi quel che costi).
Ma di fronte alla sua foga che rotola veloce nella disperazione, risuona forte la domanda: “A che giova all’uomo guadagnare il mondo intero se poi perde se stesso? Che cosa potrà mai volere l’uomo in cambio di sé?”.
Due cose ho trattenuto dalla visione del film “Macbeth”:

  1. non esiste nessuna felicità senza che l’uomo sia presente a se stesso (con tutto sé: cuore e testa);
  2. l’uomo ha bisogno della misericordia del Signore, altrimenti impazzisce del proprio male (o di quello altrui). Come dice l’Abate a Miguel Mañara: “Smettila di dirmi tutti i tuoi peccati. Se hai rubato, se hai ucciso: queste cose non sono mai state! Egli solo è”. Gesù è entrato nella storia per salvare tutto.

Solo un grande amore gratuito continuamente dato può essere sorgente di pace per l’uomo.

Pastinaca