…me sento il cor contento

…me sento il cor contento
Foto di lookstudio – freepik.com

Ieri sera è successo di nuovo. Dopo il lavoro avevo il turno in caritativa (faccio la caritativa in una associazione che si occupa di aiutare i giovani a trovare lavoro) e mentre vado, appesantita dalla stanchezza della giornata, penso che forse non vale la pena, in fondo cosa vuoi che succeda. Arrivo e trovo un gran fermento di persone, mi metto a fare un matching (cercare tra i nostri iscritti i profili più adatti per rispondere alle richieste di personale che ci arrivano dalle aziende). Telefono a vari potenziali candidati, uno viene direttamente in sede e lo incontro subito per spiegargli di cosa si tratta. La mia ora e mezza di caritativa praticamente vola via, diciamo una preghiera insieme agli altri volontari e vado a prendere la macchina. Appena esco mi accorgo di essere contenta e immediatamente penso al volto di alcuni amici con cui ho cominciato questa esperienza. Avrei voluto chiamarli uno ad uno per dire loro che gran cosa è fare la caritativa. 

E forse una spiegazione a tutto questo si può rintracciare nelle parole di Pascal: “Tutti i corpi insieme e tutti gli spiriti insieme e tutte le loro produzioni non valgono il minimo moto di carità. Questo è di un ordine infinitamente più elevato. Da tutti i corpi presi insieme non si potrebbe far scaturire un piccolo pensiero: ciò è impossibile, e di un altro ordine. Da tutti i corpi e spiriti, non sarebbe possibile trarre un moto di vera carità: ciò è impossibile, e di un altro ordine, soprannaturale”.

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