Meglio gli americani

Come La Spigola ha spiegato ieri tramite il video di Maurizio Molinari, direttore de La Stampa, la questione cinese alla fine si riassume nella vicenda del 5G, ossia nelle infrastrutture per le comunicazioni di ultima generazione. Accettare che siano i cinesi a fornirci la tecnologia, dove sono arrivati prima degli americani, significa accettare di dare ai cinesi i nostri dati. Non che finora ce li siamo tenuti noi. Come si sa, i dati sono tutti in America, almeno in Silicon Valley e chissà in quanti altri posti. E non che gli americani, in questi settant’anni di leadership mondiale, siano stati perfetti o innocenti. Tuttavia, con tutti i loro difetti, gli Stati Uniti sono rimasti un Paese di libertà, di democrazia rappresentativa, di cultura cristiana. Condividiamo storia e valori e abbiamo ricevuto più vantaggi che svantaggi dalla loro leadership.
La Cina invece è una dittatura comunista, dove la libertà, anche economica, è quella decisa dallo Stato. La cultura cinese è quanto più lontana dalla nostra e si differenzia soprattutto nella coercizione della libertà. Quanto a diritti umani e personali, diritti ambientali, diritti del lavoro la Cina è la più ostile a ogni difesa della persona. Scegliere dunque di dare i nostri dati agli americani o ai cinesi non è indifferente. E’ una scelta politica e culturale. Giustamente gli Stati Uniti sono preoccupati per la scelta italiana e dovremmo esserlo anche noi.

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