Metti una sera a cena…

A volte le cose accadono come le si erano immaginate o sognate, magari senza crederci troppo. Ma proprio quando accadono l’ultimo pensiero che viene è attribuire meriti a se stessi o ai propri amici, perché, pur avendoci pensato, organizzato, tramato, l’evidenza più grande è che Qualcun altro stava operando perché accadessero. Con questi sentimenti tornavo ieri sera dalla 5^ cena sociale organizzata da Un Paese per Giovani, la nostra piccola opera che si occupa di accompagnamento al lavoro dei giovani: 1.100 persone incontrate, 360 colloqui di lavoro, 170 inserimenti lavorativi, grazie ad una équipe di 30 volontari. Questi sono i risultati dei 5 anni di vita dell’associazione. Il tutto raccontato e testimoniato dai protagonisti stessi nel corso della cena che si è tenuta a Larino, ospiti del nostro Vescovo, durante la quale non è mancata la degustazione di un Tintilia molisana da brividi. La cena si è svolta alla presenza di 70 persone tra imprenditori, soci, volontari e rappresentanti delle istituzioni, governatore della regione in testa. E il dibattito che ne è seguito (sul tema del lavoro e dei giovani, of course), in un clima familiare e di autentico ascolto reciproco, ha mostrato a tutti che un altro mondo è possibile, dove le rivendicazioni, il lamento e il “pessimismo cosmico” che ovunque sembrano dominare quando si toccano certi argomenti, hanno ceduto il passo a quell’indomito desiderio di bene e di costruzione che nasce dalla fede, senza attendere necessariamente la mano pubblica.

Rombo