Mia giovinezza

Ogni giorno passo sul ponte da dove si è lanciato e, come per riportarlo di nuovo in vita, tutte le volte, da quando è successo, ho un pensiero per lui. Non ho mai smesso. Oggi quel ponte offriva uno spettacolo mozzafiato, le montagne perdevano il loro colore nelle sfumature di rosso del sole e le nuvole regalavano bellissimi giochi di luce. Lui quella mattina aveva guardato ancora una volta quel cielo, passaggio obbligato per andare a scuola, e per non perderlo aveva fatto un salto giù. Nient’altro avrebbe potuto trattenere la sua bellezza, freschezza, giovinezza. Quante volte, contemplando una bellezza vorrei trattenerla, e poi mi scopro a trattenerla nel suicidio… Perché le mie mani, le mie forze, non sanno dare vita. Il cristianesimo mi propone un ideale unico, forza al di fuori delle mie forze, che riempia quel vuoto doloroso che mette in subbuglio lo stomaco quando più stringo le cose belle e più scappano, come un pugno di sabbia… Essere felice, soddisfatta, appagata nel dedicare la mia energia ad un frammento di realtà si rivela sempre un’illusione! Che lunga strada c’è ancora da fare per capire che la mia libertà si compie nella “collaborazione al disegno in cui il mistero si rivela e compie il suo progetto”. Il cristianesimo vuole darmi occhi per guardare più a fondo e non perdere la mia giovinezza e di fronte a una scelta da prendere non posso più prescindere da quello che ho incontrato: l’Unica Alternativa per non perdere la mia giovinezza.

Pescinfaccia