Natale 2020

Natale 2020
Presepe from Pixabay

Direi che senza bisogno di intitolare il mio articolo in modi originali scrivere semplicemente “Natale 2020” abbia un suo senso, una sua pretesa di dire qualcosa in questo momento così peculiare.

Sicuramente uno dei sacrifici per me più grandi di questi tempi è non poter abbracciare e baciare le persone care. Ho dovuto
perfino – ironia della sorte – far attaccare nei corridoi della mia scuola, in quanto referente per la sicurezza, i cartelli “Vietato abbracciarsi”. Un paradosso per il mio essere!
Eppure, al di là del sacrificio fisico, non posso evitare di desiderare, forse ancora più con forza, che le persone a me care siano felici. Abbracciare l’altro nel profondo, cioè chiedere con tutto il proprio essere che la persona a cui voglio bene sia realmente felice, stia camminando o correndo verso il suo destino, possa compiersi davvero, anche attraverso strade e modi a me sconosciuti.

È qui che, di fronte al presepe di casa, mi è balenata l’evidenza:

“Gesù, senza di Te, vano sarebbe il mio desiderio! Non sarebbe proprio possibile che la persona amata possa compiere la sua vita e raggiungere la felicità. Sarebbe una illusione. Invece Tu esisti, Tu che sei la felicità di tutti! E, soprattutto, non ci hai
abbandonato. Sei venuto, ti sei fatto carne, ti sei fatto un bambino proprio per permettere a noi, poveretti, di raggiungerTi e iniziare a vivere, già qui sulla terra, un anticipo di Paradiso. Tu hai unito il cielo con la terra! Nel 2020 come nell’anno zero, Tu sei la possibilità per l’uomo di essere felice!”

Stella Marina