Non esiste il male minore

Invito i ragazzi della mia terza (media) ad approfondire, lavorando in gruppo, alcuni argomenti. In accordo con la collega di geografia, che ha appena finito di spiegare l’Africa, affido ad alcuni un lavoro sull’AIDS. Dopo qualche giorno, entrando in classe, sono accolta da questa domanda di S.: “Soprattutto nei paesi in cui la malattia è endemica, è proposto – proprio dagli organismi internazionali e allo scopo di arginare la diffusione del virus – l’uso massiccio del preservativo. Ma la Chiesa Cattolica è contraria all’uso del preservativo… quindi?”. La classe, in attesa di risposta, intanto concorda con S. e amplia il concetto. E mi offre l’occasione, imprevista, di affrontare l’argomento a vari livelli fino a chiedere (anche a me) se è possibile amare fino al sacrificio.
Sono stupita dalla libertà e dalla profondità di giudizio di questi ragazzini, che alla fine concludono che non esiste il male minore, perché se una cosa è male, lo è sempre – a prescindere dal contesto – e che è necessario giudicare e che si può farlo se siamo in una compagnia, che per molti (anche se non per tutti) è la Chiesa Cattolica.
In questo periodo in cui mi dicono che la scuola diventerà il luogo del caos (ideologico, religioso, sessuale, politico) questi fatti – riaccadendo inaspettati – mi aiutano a respirare, e a continuare a sperare…

Alice