NON MI SPOSO PIU’

“Non mi sposo più” è il titolo dell’ultimo rapporto Censis.
Il matrimonio – scrivono – non è più percepito come necessario per lasciare la casa dei genitori, per mettere al mondo dei figli, per dare spessore sociale a un legame d’amore, per suffragare e garantire un progetto comune di famiglia. Se il trend continua così, nel 2031 non sarà celebrato un solo matrimonio nelle chiese italiane.
E’ chiaro che si tratta di una pura estrapolazione statistica, ma è un dato che fa pensare.
Nel frattempo, il nuovo sindaco pentastellato di Torino, Chiara Appendino, ha annunciato di voler cancellare il nome “famiglia” in ogni atto amministrativo cittadino per sostituirlo con un non meglio identificato “famiglie” (nella sua giunta c’è l’Assessore alle Famiglie, ex Presidente dell’Arcigay Torino).
Che confusione!! Ci vogliono far credere che tutto è uguale a tutto, cominciando il cambiamento a partire dal linguaggio, come in ogni dittatura ideologica che si rispetti (e come la storia ci insegna). E la gente si rimbambisce.
Ma il caso (come lo chiama Cesbron nel suo capolavoro “E’ mezzanotte, dottor Schweitzer”) è più grande di questa massa di rimbambiti. Come dice il dott. Schweitzer a Maria (quella che non ha ancora deciso), “Bisogna innanzitutto amare l’inaspettato. Un giorno un viso si affaccerà ad una porta, un libro cadrà sotto la sua mano, ascolterà la parola di uno sconosciuto… e la sua vita troverà ad un tratto la sua ragione.” E lei: “Ma via, una vita che ha valore non deve nulla al caso” e Schweitzer: “Ogni grande esistenza nasce dall’incontro di un gran caso”. E dalla risposta a questo incontro nasce tutta la vita.
Volersi bene è un compito ben preciso, nel mondo, nell’universo e per questo si mette su famiglia. Sono grato di essermi imbattuto in uomini che spendono la loro vita per ciò che di vero hanno incontrato. Sono grato che mio figlio possa vedere e partecipare di queste amicizie: perché la verità resiste al cambiamento indotto del nome delle cose.
E, sinceramente, io mi risposerei anche oggi, e anche nel 2031. Alla faccia delle statistiche.

Razza