OGNI PASSO, UNA DOMANDA

“Ogni passo, una domanda”. Mi ripetevo per darmi forza, nei momenti di maggior fatica. E così sono arrivata dalla Madonna di Loreto all’alba dell’8 giugno. Il pellegrinaggio Macerata-Loreto è così: 27 km di polvere e fatica. Di sonno e di preghiera. La cosa di cui avevo più bisogno era proprio questo: cielo e terra insieme. Domandare con tutta me stessa. Anima e corpo. Il papa dice: “Per il mondo biblico, lontano dalle astrazioni dell’antica Grecia, l’essere umano era costituito da tre aspetti concreti e dinamici: il cuore, principio della vita psichica profonda, che designa […] l’intimità dell’uomo, che è il luogo delle sue libere decisioni; la lingua, che indica […] il linguaggio umano, tutto il mondo del pensiero, con le sue possibilità di verità e menzogna; le mani, che rappresentano sinteticamente tutti i gesti dell’attività umana. […] L’uomo si esprime unitariamente in questi tre aspetti che lo denotano sempre nella sua interezza.” (J. Mario Bergoglio, La bellezza educherà il mondo, pp. 26-27).  E più avanti aggiunge: “Solo quando raggiungiamo questa integrazione, la nostra orazione si fa autentica e compie la volontà del Mistero.” (op. cit. p. 28) Ecco di cosa sentivo bisogno, lontano dalle astrazioni del nostro mondo moderno razionalistico: di un gesto totalizzante che prendesse anche l’aspetto più umile di me: il corpo, il fisico, l’azione. Così che tutto il mio essere, con estrema concretezza, potesse dire, per il solo fatto di essere lì e camminare: “Ti chiedo”. Ho bisogno che ogni gesto della mia giornata abbia, dentro la sua concretezza, il respiro della domanda a Dio. E la Madonna è proprio la compagna di tutto questo perché è presa tutta. Anima e corpo. Come noi in quella notte di giugno verso Loreto. Mangiare, bere, dormire, lavorare, scrivere e studiare, badare ai figli, fare la spesa, pulire i piatti, cucinare possono essere passi di domanda. Ogni gesto, un passo al destino.

Stella Marina